Il pamphlet è un falso di Pier Franco Ghisleni, uscito in alcune librerie “alternative” nell’estate 1977 come numero 99 della collana “Nuovo Politecnico” di Einaudi. Il volume era distribuito dalla Cooperativa Punti Rossi.
Le lettere sono indirizzate nell’ordine a: I) Marco Pannella – In cui si abbozza una riforma dello spettacolo sociale, si biasima il ricorso tradizionale ai metodi cruenti e si sostiene che il risentimento popolare è più utile che dannoso ai governi; II) Goffredo Fofi – Nella quale lo scrivente si chiede se le passioni siano compatibili con la pianificazione dello sviluppo, dà risposta negativa ed invita gli operatori culturali a rappresentare la vita in ogni sua manifestazione; III) Adele Faccio – L’autore spiega perché il femminismo deve essere positivo ed astratto ed auspica che l’estinzione del cosiddetto ganzo non lasci rimpianti; IV) Angelo Pezzana – In cui lo scrivente divaga circa la beltà dei corpi e perviene a formulare la domanda: che fine hanno fatto i pezzi di figa?; V) “X” (Questa lettera è stata inviata al dirigente di una formazione politica propugnatrice della lotta armata, attualmente detenuto. Per questa ragione ci asteniamo dal pubblicarne il nome [presumibilmente Renato Curcio N.d.R.]) – Dove l’autore, dando prova di conoscenze giuridiche non comuni, dimostra che il diritto va inculcato nel popolo; VI) Andrea Valcarenghi – Dove si vede la figura del drogato messa finalmente alla berlina; VII) Antonio “Toni” Negri – In cui il mittente affida ai rivoluzionari una missione di fiducia; VIII) Indiani Metropolitani – Dove si auspica la degradazione dell’ambiente, purché in forma pianificata.
Un’elogiativa recensione di Roberto Calasso (edizioni Adelphi) del 7 novembre 1977 sul Corriere della Sera (QUI) fece scoppiare il caso mediatico (si contano diverse diecine di recensioni sulla stampa italiana), e la caccia all’identità del “falsario”. L’editore Einaudi sporse denuncia alla Magistratura, ottenendo il sequestro del volume, e il pretore penale di Torino, grazie ad una fortuita intercettazione telefonica, istruì il procedimento, che, dopo alcune agitate udienze, si concluse con una condanna a 20 giorni di reclusione per Ghisleni, per il reato di “vendita di prodotti industriali con segni mendaci”, e ad una multa di 200mila lire per un libraio torinese che aveva esposto il falso. (Tre articoli del maggio 1978 sul processo: L’Unità del 25/5/78 – L’Unità del 26/5/78 – Gazzetta del popolo del 26/5/78)
Lettere agli Eretici ha avuto alcune riedizioni, per lo più parziali, l’ultima delle quali inserita nel catalogo della mostra di Maurizio Cattelan Shit and Die, Torino 2014.
Dieci anno dopo ne uscì una traduzione in francese: Enrico Berlinguer (Pier Franco Ghisleni), Lettres aux hérétiques. Ed. du Rhododendron, Grenoble, 1987, preceduta da un Avertissement au lecteur français, dello stesso Ghisleni. (Copertina e Retro) Infine, nel 2012, una traduzione annotata (informatica) in anglo-americano, ad opera di Bill Brown: Letters to the Heretics: Correspondence with the Leaders of the New Italian Left, leggibile QUI.
Queste lettere di Enrico Berlinguer ad alcuni dirigenti della nuova sinistra italiana propongono alla riflessione pubblica le modalità possibili di gestione del potere nella presente realtà italiana. In un momento in cui i conflitti economicosociali del paese tendono a condurlo verso la disgregazione ed i centri di potere si moltiplicano virtualmente all’infinito, Berlinguer interpreta questo stato di cose come necessario in vista di una gestione della realtà non più fondata sul comando, ma sul consenso, ovvero sulla precostituzione del dissenso. Gli antagonismi politici contingenti sono allora visti come momenti dialettici di un’amministrazione del potere che muove perennemente verso forme superiori, ma che tuttavia non può estinguersi, pena la barbarie.
Di prossima pubblicazione:
100. Antonio Negri, La tutela del posto di lavoro durante i sommovimenti sociali. Considerazioni personali.
101. Umberto Eco, Trattato del saper scrivere di nulla.
101. Longo, Vidali, La soluzione finale della questione anarchica in Spagna. (Quarta di copertina)
Qui la versione PDF con soltanto il testo
CURIOSITÀ D’OGGI. Almeno in un caso, il libro è presentato come autentico nel Catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale (QUI). Inoltre, a inizio del 2024 perfino nella mostra “I luoghi e le parole di Enrico Berlinguer”, tenutasi nei Padiglioni del Mattatoio di Roma, Lettere agli Eretici è stato trattato come opera del segretario del Pci: la segnalazione è venuta da Paolo Persichetti nell’articolo “Il Berlinguer falso alla mostra del Berlinguer vero” (Contropiano, 7/2/2024): «il libro era lì in bella mostra, esposto su un enorme tavolo che raccoglieva un centinaio di pubblicazioni dedicate a lui, Enrico Berlinguer».