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Comunicato stampa dei comunisti.

Presentato alla sede de “La Nazione ” quotidiano di Firenze Firenze – 25 marzo 1972. Dall’appunto che accompagna la fotocopia: “Ci negarono la pubblicazione e schiaffeggiammo il direttore Domenico Banoli“.

  

 

Feltrinelli. 2 volantini 1972.

Commento di Paolo:
sono le tre versioni di volantino in merito, di Torino, Milano e Firenze. Precisazione importante: se su un volantino c’è scritto, Torino oppure Firenze, non solo non é un dato attendibile ma é solitamente falso e la stesura e la distribuzione é stata fatta altrove.

IL DOMINIO REALE DEL CAPITALE È MORTE

Feltrinelli è stato assassinato
Non a caso
Continua la strage voluta ed organizzata dai politici di tutte le risme.
La rivolta proletaria organizzata e radicalizzata fa tremare il mondo dei fantasmi dediti al culto del dio MERCE.
La merce stessa (nelle persone fisiche degli amministratori e servi del suo potere) si organizza per respingere l’assalto proletario e per PERPETUARE il suo dominio.
Il dominio del mondo delle merci si fonda sulla MORTE, sulla morte di tutti, asserviti al lavoro e all’infelicità, produttori-consumatori di ideologia ( nuova forma di equivalente generale che si affianca alla vecchia – il denaro – per poter avviluppare globalmente gli uomini nella miseria della produzione e della non vita ).
La morte non è solo metafora, espressione emblematica.
È morte materiale, concreta!
E’ la non-volontà di vivere i propri desideri, di produrre non merci ma doni ( il valore d’uso ritrovato sulle ceneri del valore di scambio ), di esprimere la TOTALITA’ insopprimibile di ciascuno nell’organizzazione della felicità collettiva.
È il dominio dell’irreale fantasticamentre incastrato nella vita (SOPRAVVIVENZA) di uomini OGGETTI-MERCI-PRODUTTORI-RUOLI-IMMAGINI-DELIRI.
È il potere dell’economia-ideologia politica.
Talora diviene ASSASSINIO particolare, che si aggiunge agli omicidi ” indolori ” che tutti siamo costretti a subire e che tutti – TRANNE I RIVOLUZIONARI COERENTI – ripropagano giornalmente sulla pelle degli altri.
L’operaio ucciso in fabbrica dalla miseria del lavoro diventa assassino nella perpetuazione della miseria della famiglia.
Il professore ucciso dalla cultura amministrante uccide giornalmente con l’amministrazione della cultura.
L’impiegato morto nel suo impiego di sottomissione-noia diventa crudele maniaco assassino nel RUOLO DEL PRIVILEGIO.
E avanti così.
Sino agli pseudo-rivoluzionari che muoiono-uccidono nell’adempimento di un dovere gerarchico-ideologico che non porta alla rivoluzione, ma alla rotazione del potere, dei ruoli, delle immagini fissanti.
Il capitale è un ASSASSINO continuo.
Ma è un assassino che ha paura di essere scoperto e giustiziato dall’ orda proletaria che più che mai mostra il suo volto TOTALE E CRIMINALE nelle lotte operaie anti-lavorative come nelle esplosioni di una delinquenza che non è altro che l’inumanità totalmente vissuta e che comincia a stravolgersi, e a volgersi contro l’organizzazione dell’inumano sociale.
La paura rende più che ma assassini.
Feltrinelli è l’ultimo morto ( ma ce ne saranno ancora se non spazziamo via assolutamente gli assassini organizzati in rackets-politici, poliziotti, spie, preti, intellettuali, ruolificati di buon grado, etc.) di questa GUERRA di classe.

Noi non abbiamo particolare rispetto per la morte, poiché abbiamo rispetto REALE per la VITA.
Per cui oggi NON diciamo che Feltrinelli era un compagno.
Non lo era, non NOSTRO, non dei rivoluzionari coerenti.
Era un politico e la POLITICA lo ha ucciso.
L’hanno ucciso le elezioni ( il blocco d’ordine di destra-centro-sinistra ).
L’hanno ucciso le difficoltà economiche italiane e la strategia USA dell’organizzazione dei mercati ( rinnovo dei contratti, pace sociale che il capitale internazionale cerca di ottenere anche in Italia, volontà di incastrare le future lotte proletarie e già ora di distruggere una sua forma: la “delinquenza”, ecc.)
Chi accetta la morte quotidiana e la perpetua è un CORREO.
Sul traliccio l’hanno ficcato i luridi bastardi del SID, la polizia o simili: tutti i servi di una polizia ultranazionale con a capo la CIA.
Ma costoro sono soltanto il braccio materiale, seppur talora autonomizzatto.
Tutti i politici, SENZA ESCLUSIONI, ne sono i mandanti ( basta vedere il congresso del PCI difensore ed organizzatore dell’ordine quanto l’ MSI).
I gruppetti sono, masochisticamente o interessatamente, degli spettatori acquiescenti. Accettano di fare il GIOCO POLITICO e non iniziano una effettiva pratica di DISTRUZIONE, di GUERRA RIVOLUZIONARIA, riproducendo ancora una volta schemi retorico-politici ( elettorali il Manifesto ) che non possono scalfire la spirale dei ruoli della morte, ma la riaffermano riproducendo al proprio interno e propagando la GERARCHIA-IDEOLOGIA che è un’essenza del potere.
La morte di Feltrinelli esige vendetta. Non la vendetta di una cosca mafioso-politica.
La VENDETTA PROLETARIA, poiché uccidendo Feltrinelli si è voluto ricordare pesantemente a tutti che fuori dall’accettazione della sopravvivenza non ci può essere che MORTE VIOLENTA ( ma la sopravvivenza è morte dolce? ).
Feltrinelli non era un rivoluzionario più che altri ideologi -di-sinistra, ma la vita che poteva guizzare in lui e che noi DESIDERIAMO esige più forte-violenta che mai la RISPOSTA rivoluzionaria e l’ORGANIZZAZIONE che ne è l’indispensabile supporto.
È necessario organizzarci immediatamente per colpire con estrema durezza sia i SICARI che i MANDANTI di questo assassinio poiché sono gli STESSI che intendono conservare il loro dominio di morte.

I COMONTISTI
Fi. 21. 3. 72. cicl. in prop.

Votiamoli tutti.

12 dicembre ’69 – 7 maggio ’72 – STRAGE PARLAMENTARE

Volantino comontista del 15 marzo 1972 a proposito delle elezioni del 7 maggio in cui venne candidato Pietro Valpreda.

La comunità dei fantasmi operosi

Volantino comontista distribuito a Firenze nel marzo 1972 in occasione della ‟Giornata del mutilato e invalido del lavoro”.

Domenica 19 marzo

Giornata del Mutilato

e Invalido del Lavoro

La Comunità dei Fantasmi Operosi

Festeggia e premia

i membri che maggior numero di

pezzi hanno dedicato alla

Sua perpetuazione nel

nome del Lavoro

Si rallegra inoltre

delle sempre più numerose

adesioni al Suo Progetto di

Unificazione di tutti i

produttori-consumatori di

merci materiali e di deologiche

(studenti impiegati operai hippie

politici parlamentari ed extra)

che sempre maggiori quantità

di energia e pezzi umani

mettono a disposizione

del Capitale

costituitosi

in Comunità Materiale

TUTTI ALLA PASSERELLA DEI MUTILATI

PER MEGLIO SOPPORTARE LA PROPRIA

MUTILAZIONE QUOTIDIANA

Nella fase attuale di dominio, Il Capitale giunge ad affermarsi come essere totale, completamente introiettato da ciascuno come modo sociale di produzione e di vita. La generalizzazione alla stragrande maggioranza degli uomini del lavoro, in quanto lavoro salariato necessario alla perpetuazione del Capitale (produzione di merci ideologiche), segna la totale capitalizzazione dell’uomo: la legge del lavoro viene ad essere considerata e vissuta come legge naturale ineluttabile.

Questa malefica allucinazione, e la sua amministrazione, sta alla base dello spettacolo miserabile della Giornata del Mutilato del lavoro; ognuno mistifica e si rende più tollerabile il peso della menomazione della propria reale essenza umana, in quanto puro oggetto nella produzione-consumo, alla vista di aborti più orribili di lui quantitativamente, ma qualitativamente eguali nell’asservimento alla legge del lavoro (guadagnare per vivere-vivere per guadagnare).

Lo scopo dei COMONTISTI come rivoluzionari coerenti è la distruzione della comunità fittizia del capitale nella sua esistenza materiale e ideologica (fissazione di ruoli al cui interno ciascuno amministra in modo schizofrenico la separazione, imposta dalla società delle merci come momento necessario all’annullamento della persona e la costituzione del legame (che nulla ha da spartire con i vari modelli di organizzazione politica del recupero) che porterà all’instaurazione della reale comunità dell’essere (Gemeinwesen).

                                                        i comontisti

cicl. in proprio, via Verdi 4