• Daily Archives: 1 Gennaio 1969

Avviso al proletariato italiano sulle possibilità presenti della rivoluzione sociale

Internazionale Situazionista, manifesto stampato recto-verso, 19 novembre 1969. Sul retro del volantino, in calce al documento, è presente il documento riprodotto di seguito.

I situazionisti non si chiamano comunisti solo per non confondersi con i quadri delle burocrazie antioperaie filosovietiche o filocinesi, relitti del grande fallimento rivoluzionario destinato ad estendere la dittatura universale dell’Economia e dello Stato.

I situazionisti non costituiscono un partito particolare in concorrenza con gli altri partiti sedicenti “operai”.

I situazionisti rifiutano di riprodurre al loro interno le condizioni gerarchiche del mondo dominante. Essi denunciano dovunque la politica specializzata dei capi di gruppi e partiti gerarchici, che fondano sulla passività organizzata dei loro militanti la forza oppressiva del loro potere illusorio di classe futura.

I situazionisti non affermano principi ideologici, sui quali modellare il movimento del proletariato, e dunque dirigerlo.

I situazionisti sono la corrente più radicale del movimento proletario di molti paesi, quella che sempre spinge avanti. Sforzandosi di chiarire e di coordinare le lotte sparse dei proletari rivoluzionari, essi contribuiscono a dare ai proletari le loro ragioni.  Proponendosi di essere il più alto grado della coscienza rivoluzionaria internazionale, con la nuova critica teorica hanno potuto preannunciare dappertutto il ritorno della rivoluzione moderna.

Essi non hanno interessi distinti dagli interessi del proletariato nel suo insieme. Si aspettano tutto e non hanno da temere nulla dai cosiddetti “eccessi” che segnano contemporaneamente la profondità critica della nuova epoca e la ricchezza positiva della vita quotidiana liberata che vi si inaugura.

Sull’Italia i rivoluzionari rivolgono oggi specialmente la loro attenzione, perché l’Italia è alla vigilia di un sollevamento generale sulla via della rivoluzione sociale.

In tutte le lotte attuali, i situazionisti mettono sempre avanti la questione dell’abolizione di “tutto ciò che esiste separatamente dagli individui” come la questione decisiva del movimento di negazione della società esistente.

I situazionisti non hanno da nascondere le loro posizioni e le loro intenzioni. Essi dichiarano apertamente che il loro unico interesse e unico scopo non è niente di diverso dal rendere permanente la rivoluzione sociale sino a che siano concentrati nella federazione internazionale dei Consigli dei lavoratori tutti i poteri, il potere di ciascuno su tutti gli aspetti della vita quotidiana, cioè dell’economia, della società, della storia. Non può trattarsi dunque di una trasformazione della proprietà privata o statale, ma della sua abolizione; non del mitigamento dei contrasti di classe, ma della abolizione delle classi; non del “miglioramento” della società attuale, ma creazione di una nuova società; non di una realizzazione parziale che genera una nuova divisione, ma dell’intolleranza definitiva di ogni nuovo travestimento del vecchio mondo.

I situazionisti non dubitano che l’unico programma possibile della rivoluzione moderna passa inevitabilmente per la formazione dei Consigli di tutti i lavoratori i quali, sviluppando la chiara coscienza di tutti i loro nemici, divengono il solo potere.

“”

Supplemento al n° 1 della rivista “Internazionale Situazionista”. Tutti i compagni che si trovano in accordo coerente con ciò che diciamo, che vogliono ricevere le nostre pubblicazioni, possono scrivere a: Internazionale Situazionista, C.P. 1532 – Milano.

La rivoluzione scritta da lei stessa. Documenti del maggio

Comitato d’Azione di Lettere, Genova, inizio 1969.

Una delle pubblicazioni più importanti del movimento radicale di quegli anni, che ebbe un grande impatto. L’approfondimento teorico portato dalla diffusione di questi testi francesi diventerà evidentissimo nelle pubblicazioni successive. (P.R.)

IL CONSUMO DELLA, RIVOLUZIONE

1) Nella società dei consumi tutti gli aspetti della vita diventano altrettanti mezzi di accumulare profitti. In mancanza di rivoluzione lo spettacolo è stato basato principalmente sulla guerra e sul crimine ma oggi vediamo gli editori fare dei soldi a milioni a spese delle barricate.

… Read More

Lettera ai vecchi compagni su Ludd

Ai compagni e amici della ex Lega degli operai e degli studenti”. Con progetto casa editrice e Centro informazione e documentazione.

Lettera/bozza a firma Mario Lippolis, Gianfranco Faina, Gianni Walter Armaroli, Gianfranco della Casa, Giorgio Guano, Mario Moro, Ettore Astolfoni, Alfredo Passadore.