Volantino anonimo, senza data, probabilmente coevo a ‟Parigi: capitale mondiale della prostituzione intellettuale”.

MARX BUSINESS

Sotto certi aspetti, dopo Marx il mondo è cambiato molto poco: le idee dominanti sono sempre le idee della classe dominante. Ma soprattutto, le idee che dominano oggi sono le stesse che dominavano al tempo di Marx, il che non fa meraviglia, dato che la classe che domina oggi è la stessa che dominava al tempo di Marx. Ciò che invece è cambiato è che queste stesse idee dominanti dominano oggi molto più di quanto non dominassero al tempo di Marx. E neanche questo fa meraviglia, dato che la classe dominante domina oggi molto più di quanto non dominasse al tempo di Marx. Il che comporta che tanto la classe dominante quanto le idee della classe dominante siano più prossime alla fine del proprio dominio di quanto non lo fossero al tempo di Marx poiché, se dominano più efficacemente dominano anche più esplicitamente, quella come classe, queste come idee. L’economia è il pensiero della classe che dominava al tempo di Marx e che continua a dominare. L’economia è il pensiero che dominava al tempo di Marx e che continua a dominare. Malgrado le apparenze – e si conosce la funesta forza pratica di queste apparenze – Marx non ha mai criticato l’economia.

L’economia è per la merce ciò che la religione fu per lo Stato. Dopo la religione, l’economia è la menzogna più efficace mai elaborata da una classe dominante, cioè la menzogna che ha raggiunto la massima forza pratica tramite penetrazione nel massimo numero di menti. Così come la religione pretende di por rimedio ai brutti aspetti del mondo senza por rimedio al mondo stesso, l’economia ha come scopo di eliminare i brutti aspetti della merce senza eliminare la merce stessa. Ma mentre la religione pretende di por rimedio ai brutti aspetti del mondo soltanto nell’aldilà, l’economia pretende di por rimedio ai brutti aspetti della merce quaggiù in questo mondo. Così come la funzione reale della religione (la funzione reale non è più la funzione autoproclamata) è di interdire la critica reale del mondo reale di questa terra, la funzione reale dell’economia è d’interdire la critica reale della merce. Così come la critica dello Stato da parte di Marx fu possibile solo attraverso la critica della religione, la critica della merce è possibile solo attraverso la critica dell’economia. Ma come Hegel, l’Ateo e l’Anticristo, per aver criticato la religione da un punto di vista religioso non poté criticare lo Stato, così Marx, il rivoluzionario, per aver criticato l’economia da un punto di vista economico non poté criticare la sua vecchia nemica la merce. La critica dell’economia è il presupposto di ogni critica moderna della merce.

Se il rivoluzionario Marx non ha potuto criticare l’economia, non è per non aver tentato. Il fine della teoria è di dare una forma criticabile a tutto ciò che esiste, quindi una forma criticabile alla teoria – che esiste. E Marx ha saputo almeno dare una forma perfettamente criticabile alla teoria dominante. S’egli non è riuscito a criticare l’economia, se non è riuscito, quindi, a dare una forma criticabile alla merce stessa, egli ha saputo dare questa forma criticabile all’economia. Così come uno dei meriti di Hegel è d’aver dato una forma perfettamente criticabile alla teoria della religione e dello Stato, uno dei meriti di Marx è d’aver dato una forma perfettamente criticabile all’economia, d’aver spinto l’economia nei suoi ultimi trinceramenti e di averle dato così una forma perfettamente inaccettabile, salvo che per i manipolatori sociali e per i poliziotti. Come al tempo di Marx e di Feuerbach, e grazie a Hegel, la critica della religione e dello Stato consistette nella critica del pensiero di Hegel, così oggi, e grazie a Marx, la critica dell’economia consiste nella critica del pensiero di Marx. La critica del pensiero di Marx è il presupposto di ogni critica.